lunedì 14 giugno 2010


...ERA L'ESTATE 2009

Liberare la mente in un volo di farfalle...Questo potrebbe essere il titolo di questa foto.
Una foto della scorsa estate.
Un' immagine che racchiude le mie vacanze, le mie emozioni e le tante belle esperienze fatte. Guardandola sento ancora il profumo dei prati appena tagliati e le risate delle mie bambine.
E voi, avete mai pensato di raccontare un'estate in una foto?
Beh, potreste iniziare a provarci...

NEL MARE CI SONO COCCODRILLI
Storia vera di Enaiatollah Akbari, di Geda Fabio. Editore Baldini Castaldi Dalai

Il titolo è già un prodigio di suggestioni… ma le suggestioni (da sole) rischiano di svanire come la nebbia. In realtà ho scelto questo libro perché da sempre mi appassionano le storie di uomini e donne che non si rassegnano a vivere un presente senza futuro e senza prospettive, le storie di uomini e donne che sfidano ogni avversità perché vogliono averlo… un futuro. Ho scelto questo libro perché anche Enaiatollah Akbari è un ragazzo che, con grinta e sempre maggior consapevolezza, prende in mano il suo destino e dà forma e vita ai suoi desideri, come dice lui stesso: “Se un desiderio, qualunque sia, lo si tiene in alto, a una spanna dalla fronte, allora di vivere varrà sempre la pena”. Quando ho letto le prime due pagine (forse perché sono stata bambina, forse perché la sera anch’io guardo il cielo stellato, forse perché sono mamma) avrei voluto leggere tutte le altre in un sorso solo. Spero che la storia di questo ragazzo vi appassioni anche solo un po’ di quanto ha appassionato me…

STORIA DI IQBAL
D’Adamo Francesco, Edizioni El

“Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro.
Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano
sono penne e matite”… L’autore di questa eccezionale testimonianza è il protagonista del secondo libro proposto per le letture estive. Le ha proclamate nel 1994 a Stoccolma ad una conferenza internazionale sul lavoro: aveva 11 anni! Il sogno di Iqbal era proprio quello di diventare avvocato per poter difendere i coetanei deboli e indifesi. Prima di diventare famoso, Iqbal era un bambino pakistano costretto a vivere in una condizione di semi-schiavitù come tessitore di tappeti. Anche questa è una appassionante storia vera, di grande coraggio e straordinaria umanità. Come Iqbal ancora oggi in Pakistan oltre 6 milioni di bambini sotto i 10 anni sono sfruttati; in Pakistan come in tanti altri paesi del mondo; anche in Italia. Iqbal è simbolo e speranza per i 250 milioni di bambini al mondo che sono vittime della schiavitù e dello sfruttamento. Ne abbiamo parlato quest’anno: certe cose non si possono dimenticare…


IL SERGENTE NELLA NEVE

E’ un romanzo autobiografico scritto da Mario Rigoni Stern nel 1953, in cui ricorda il periodo in cui era sergente maggiore dei mitraglieri durante la ritirata di Russia del 1943.
Nel corso del romanzo l’autore compie molte riflessioni sulla guerra, che viene vista come elemento inutile, portatrice solo di odio e di violenza. I soldati non sono presentati come degli eroi, le loro imprese non sono enfatizzate, ma sono semplicemente degli uomini che devono fare i conti quotidianamente con la paura, la nostalgia di casa, la fame e la stanchezza.
Perché leggere questo libro?
Perché la grande capacità descrittiva di Rigoni Stern ci permette di rivivere paure, emozioni, odori e rumori della tragica spedizione in Russia dei militari italiani durante la Seconda Guerra Mondiale e ci fa capire meglio le sofferenze di una generazione segnata da un conflitto assurdo.
…E se alla fine anche i vostri occhi saranno un po’ lucidi significherà che la Penna di Rigoni Stern avrà raggiunto anche il vostro cuore!
CACCIA AL TESORO ARTISTICO

Che ne dici di una caccia al tesoro, prima virtuale e poi andando a fotografare dal vero i tesori artistici del nostro territorio?
Bene!! Allora partiamo, osserva attentamente queste immagini con relativa spiegazione artistica e poi cerca …..(non è così difficile!?).
A settembre ci sarà un premio per il cercatore più veloce e per la fotografia più bella.






La chiesa è stata eretta tra il secolo XI e il XII secolo su di un poggio che domina la sponda destra dell'Adda, faceva parte di un complesso monastico cluniacense.
E’ un esempio di architettura romanica.
La facciata a capanna presenta un ampio portale a tutto sesto. Nella lunetta emergono frammenti di un affresco del XV secolo che rappresenta un’“Annunciazione”. Al di sopra si aprono quattro monofore strombate.
Il campanile è del XIX secolo: su di esso si adagiano gli edifici del monastero.
La copertura dell’interno è a capriate lignee nella navata maggiore, mentre in quelle minori e nel presbiterio è a volte.
La zona del coro è da identificarsi nella grande campata quadrata centrale che, insieme a quelle laterali, costituisce una sorta di transetto.
Il presbiterio è rialzato ed è separato dall’abside centrale attraverso una piccola volta a botte.
BUONA FORTUNA!